11 febbraio 2014

#Coldiretti: affitti «drogati» in #agricoltura anche in Valle d'#Aosta

Lo scorso mese di Giugno con una nota indirizzata a tutti i Sindaci e una comunicazione al Presidente della Giunta  e all'allora Assessore all'Agricoltura, la Coldiretti Valdostana – alla luce della notizia di pascoli affittati a peso d’oro dal Comune di Etroubles ad aziende di fuori Valle – metteva l’accento del verificarsi di una procedura distorsiva del reale valore degli affitti.
Infatti anche nella nostra Regione, come nel vicino Piemonte, aziende con diritti a contributi maturati in pianura sui seminativi, “trasportano” la superficie soggetta a contributo nelle ampie praterie di alpeggio.
«La convenienza è notevole – spiega il presidente della Coldiretti Pino Baliccol’azienda ha acquisito il diritto ad un contributo fisso, (c.d. storico) ad esempio, per 20 ettari di seminativi ma li deve lavorare con costi notevolissimi e problemi di mercato; se lascia i seminativi e si mette a coltivare i suoi 20 ettari su una superficie di pascolo in alpeggio,  il contributo è sempre uguale. Con la differenza che in alpeggio esegue solo il pascolo di bestiame non lattifero, praticamente a costo zero. Se le norme comunitarie lo permettono non possiamo certo obiettare e la pratica è lecita, anche se non riteniamo sia moralmente corretto, il problema è che tali imprese arrivano sul nostro territorio, forti degli alti contributi che percepiscono, e “sballano” completamente il naturale mercato degli affitti. Per un alpeggio comunale ad Oyace sono arrivati a offrire oltre 5 volte l’affitto pagato sinora passando da circa 3.500  a circa 17.500 euro».

«Ci sembra che siamo pronti a vendere  il patrimonio degli alpeggi – termina Balicco – ci rendiamo conto come sia difficile entrare nella sfera della proprietà privata  ma  abbiamo scritto a tutti i Sindaci – poiché gran parte degli alpeggi sono di proprietà Comunale -  cercando di sensibilizzarli ma – sarà la crisi – ci pare che vi siano segnali più tesi a fare denari che patrimonializzare il territorio e le tradizioni. Sarebbe così facile inserire nei bandi di affitto che gli alpeggi sono propedeutici alla produzione di Fontina, o al mantenimento della quota latte e ogni speculazione sarebbe finita. In ultimo, da cittadino mi domando, l’ Amministrazione Regionale ha erogato – negli ultimi anni – soldi dei contribuenti, fior di aiuti per ristrutturare gli alpeggi, credo nel tentativo di portare reddito all'agricoltura valdostana, il risultato finale e che gli alpeggi stanno andando a terzi e i nostri allevatori stanno a guardare impotenti perché non in grado di offrire importi di affitto completamente fuori mercato e antieconomici». 

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